Detenuto senza gamba e malato di cirrosi chiede domiciliari, Tribunale li nega. Morto 25 giorni dopo
Aveva chiesto i domiciliari per questioni di salute "incompatibili con il regime carcerario". Il tribunale però, ha definito "congrue e idonee le cure al detenuto", respingendo la richiesta. E così Giuseppe Ruggieri, conosciuto anche come ‘Peppe lo zoppo' per via della gamba amputata, è rimasto nel carcere di Rebibbia. Tre settimane dopo è stato colto da malore ed è morto. Inutili i soccorsi e i tentativi di rianimazione, andati avanti per circa settanta minuti. Ruggieri è morto sul letto della sua cella.
Peppe lo zoppo, 66 anni, originario di Tivoli, era stato arrestato con l'accusa di stalking, aggressione e lesioni. Aveva aggredito l'ex compagna e il nuovo fidanzato con un taglierino, ferendo la donna al volto. Subito arrestato, è stato portato in carcere. I legali avevano già chiesto i domiciliari per questioni di salute: oltre a non avere una gamba, Ruggieri aveva anche la cirrosi epatica. Ma le sue condizioni sono state giudicate compatibili con il regime carcerario.
"Il mio assistito era stato arrestato per un reato grave e questo nessuno può negarlo – ha dichiarato l'avvocato Pietro Nicotera, legale della famiglia dell'uomo, a Il Messaggero, che riporta la notizia – ma le sue condizioni cliniche erano serie e compromesse. Tuttavia la sua situazione è stata trattata con superficialità nonostante i ripetuti solleciti della famiglia e le istanze depositate in cui venivano chiesti gli arresti domiciliari. L’obiettivo ora è fare piena luce su quanto accaduto".
Il 17 settembre, secondo quanto riporta l'avvocato, è stata respinta l'ultima richiesta dei domiciliari. Le condizioni dell'uomo però, sono continuate a peggiorare: nonostante questo, nessun perito era andato a visitarlo. Venticinque giorni dopo, il malore fatale.